SINGOLO CONTRO STATO
Radicale smantellamento dell’impianto hegeliano
Non più concetto di STORIA DELLO STATO, SUPREMAZIA DELLO STATO sul singolo,
MA SUPREMAZIA DEL SINGOLO,DEL QUESTO QUI, IO SONO IO, ECC sullo stato.
Sulla sua tomba farà scrivere la frase “QUI CI SONO IO” in chiara critica ad Hegel.
CONFRONTI
Si differenzia dal DOVERE ETICO DI KANT con il Concetto centrale di LIBERTA’ come scelta etica, diventando l’ANGOSCIA DELLA SCELTA, LA VERTIGINE DELLA SCELTA.
Si differenzia dall’etica aristotelica che metteva al centro il concetto di ragione.
Si differenzia dal CRISTIANESIMO HEGELIANO, che è il cristianesimo della FORMALITA’, dell’APPARENZA, dell’IPOCRISIA, del dico ma non faccio.
LA FEDE va invece VISSUTA, INCARNATA, PERSONIFICATA, proprio come ha fatto Gesù con il suo esempio.
LO SPIRITO CRISTIANO DI K. è TRASCENDENTE, non è più immanente come quello hegeliano.
LE TRE VITE POSSIBILI ESTETICA ETICA E RELIGIOSA
CONTRAPPOSIZIONE tra VITA ESTETICA E VITA ETICA- Importanza delle scelta che può essere il MATRIMONIO o la VOCAZIONE PROFESSIONALE.
L’uomo come essere finito è naturalmente predisposto al male- Solo il salto nella religione permette all’uomo di superare il suo limite- emblematico l’episodio di Dio che chiede ad Abramo di sacrificargli suo figlio per metterlo alla prova-
LA LIBERTA’ viene vista come una cosa PROBLEMATICA, che condanna/chiama il singolo alle sue RESPONSABILITA’ e soprattutto a fare delle scelte. Il fatto è che qualsiasi scelta si faccia, sarà sempre una scelta imperfetta, che comporterà dei limiti. Chi tende al superamento del limite tende allora a non scegliere, a tenersi fuori, sospeso sul baratro.
CENTRALITA’ DELL’ETICA al suo massimo livello che mette il concetto di FEDE al centro di tutto. Tra l’uomo e Dio c’è un SALTO, un BARATRO, che porta proprio alla VERTIGINE. La vita etica qui diventa VITA RELIGIOSA. Quella che K intende personificare con la sua vita.
FILOSOFO INATTUALE O SCOMODO
Stesso destino di Schopenhauer, verrà disconosciuto, ignorato, sbeffeggiato, fino alla morte.
Sarà rivalutato nel 1900 attraverso l’ESISTENZIALISMO e tutto il pensiero definito del SOSPETTO.
L’ORIGINALITA’ E LA FORZA di Kierkegaard stanno nel fatto che lui non dice per fare altro, come in parte fece Schopenhauer, ma DICE PER FARE QUELLO CHE DICE. E’ una virtù rara che fa la differenza.
CIOE’ lui rappresenta nella realtà L’UOMO ANGOSCIATO CHE SI AUTOPRIVA DELLE FELICITA’/NORMALITA’ per un sentimento indefinito, oscuro, che condanna lo stesso al DOLORE, alla SOLITUDINE, al SACRIFICIO, al PESSIMISMO STORICO, e infine alla SPERANZA di un disegno misterioso e indicibile.
AUT AUT
La sua opera maggiore si intitolerà AUT AUT, ossia o sei cristiano o non sei cristiano, o dentro o fuori, o tutto o nulla, o fedele o infedele, e non puoi definirti una via di mezzo. Notare che K scrive sempre sotto pseudonimi, perchè vuole nascondersi alla notorietà. Vuole rimanere non conosciuto.
La storia non è un cammino già tracciato, quello che accade non è vero che non poteva non accadere, tutto può sempre essere o non essere, perchè sono le singole scelte degli uomini che determinano la Storia.
I film Sliding doors o L’attimo fuggente ben esprimono questo concetto (solo per citarne alcuni)
L’evento storico dell’attentato di Sarajevo ben esprime questo concetto (solo per fare un esempio storico)
Un solo gesto di un attimo può cambiare gli eventi di milioni di persone.
PESSIMISMO COSTRUTTIVO ALLA LEOPARDI
K parla proprio di ATTENTATO METAFISICO ALL’ETICA, quando parla della filosofia hegeliana che è la filosofia che il mondo normale ha deciso di fare sua. E’ proprio la MORTE DELL’ETICA che occorre recuperare, fare propria, affrontare tutti come società responsabile, se si vuole vedere un mondo migliorato. Però senza cadere nel facile ottimismo, nell’illusione di un possibile futuro migliore.
K rimane fondamentalmente pessimista, ma il suo è un pessimismo costruttivo, alla Leopardi.
Solo attraverso la sofferenza l’uomo si può riscattare. Non c’è da ingannarsi.